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Approfondimenti3 Agosto 20220

Obesità: malattia, problematiche e rischi

L’obesità è una patologia grave, spesso sottovalutata che colpisce fortemente la comunità mondiale. Si verifica quando nel corpo non vi è un equilibrio tra consumo e apporto energetico assunto attraverso il cibo. La mancata corrispondenza tra calorie ingerite e consumate comporta un accumulo di eccesso di grasso nell’organismo. L’obesità, oggi, è un serio rischio per chi ne soffre e tocca anche le fasce più giovani, come i bambini. Un individuo obeso è più propenso a sviluppare importanti malattie.

Sintomi dell’obesità e BMI

Il primo sintomo evidente è l’aumento di peso, a causa del quale conseguono i seguenti disturbi:

  • dolore a ginocchia, schiena e anche
  • affaticamento anche con minimo sforzo
  • sudorazione eccessiva
  • disturbi del sonno
  • russamento

L’organizzazione sanitaria mondiale ha stabilito un indice indicativo per constatare il proprio stato corporeo e verificare i rischi di obesità: IMC (Indice massa corporea) o BMI (Body mass index). Questo viene calcolato con il rapporto tra l’altezza al quadrato espressa in metri e il peso del soggetto espresso in chilogrammi. In generale, se il BMI è uguale o superiore a 30, il soggetto rientra tra i casi di obesità. Ecco in breve i valori del BMI:

  • Sottopeso: >18,5
  • Normopeso: 18,5 – 24,9
  • Sovrappeso: 25 – 29,9
  • Obesità: =/< 30
  • Obesità estrema: =/< 40

Il BMI è un buon punto di partenza per l’identificazione della patologia, ma non sufficiente per una diagnosi corretta. Infatti, il suo più grande limite è che non riesce a distinguere tra massa magra e massa grassa. Di conseguenza, uno sportivo o un atleta risulterà con un peso eccessivo rispetto alla sua altezza con un BMI pari all’obesità, quando in realtà il dato è falsato dall’alta presenza della sua massa magra che gli garantisce un corpo sano e in forma. Si ritiene, dunque, molto più attendibile un diario in cui si annotino costantemente cibi e bevande assunti, quantità e stato di fame, da sottoporre poi all’attenzione di uno specialista. Un altro metodo utile è misurare il girovita, punto di accumulo del grasso corporeo, solitamente se è <100 cm negli uomini e <90 cm nelle donne indica lo stato di obesità.

Rischi e patologie per obesità

Come accennato in precedenza, l’obesità porta a patologie gravi che possono mettere a rischio la vita del soggetto. Le principali sono:

  • Diabete di tipo 2: condizione di iperglicemia, in cui la quantità di glucosio presente nel sangue supera il quantitativo normale. L’85% dei soggetti con diabete di tipo 2 è obeso.
  • Coronaropatie e ictus: condizione di sofferenza cardiaca, si verificano solitamente quando il sangue ha difficoltà a raggiungere il cuore a causa dell’indurimento delle arterie.
  • Sindrome metabolica: sindrome che racchiude diverse complicanze che sommate tra loro portano all’aumento di rischio per diabete e coronaropatie. Per essere definita tale, la sindrome metabolica comporta almeno due/tre sintomi tra girovita ampio, glicemia, trigliceridi alti, colesterolo basso e ipertensione.
  • Determinati tipi di tumore: i tumori sono dovuti a un ingrossamento smisurato di alcune cellule dell’organismo. Prendere peso porta un rischio di tumore più alto, anche se non si arriva a un BMI indice di sovrappeso o obesità.
  • Apnee notturne: si tratta di momenti in cui il soggetto smette di respirare mentre dorme. Diventano particolarmente pericolose per chi è in sovrappeso perché rischiano di soffocare, in quanto l’eccessivo grasso intorno al collo può impedirne la respirazione.
  • Osteoartrite: comporta l’erosione della cartilagine articolare, dovuta a uno sfregamento continuo delle ossa per questo vengono anche definite “artrosi da usura”. Il peso eccessivo esercita pressione sulle ossa, favorendo lo sfregamento e il rischio di soffrire di questa patologia.
  • Disturbi della colecisti: chiamata anche cistifellea, la colecisti è un organo, parte dell’apparato digerente, che funge da accumulo di bile (liquido giallo-verdastro prodotto dal fegato per assorbire grassi e vitamine liposolubili). La colecisti a volte può infiammarsi o produrre al suo interno dei calcoli biliari (piccoli ammassi solidi di colesterolo) che portano un forte mal di pancia. Le persone obese producono più colesterolo e aumentano le probabilità di infiammare la colecisti. Paradossalmente, però, anche una perdita di peso veloce e repentina ne aumenta le possibilità di infiammazione.
  • Fegato grasso: quando i grassi si accumulano nel fegato si può parlare di steatosi. L’accumulo di grassi dentro le cellule del fegato gli causa gravi lesioni che possono inficiare il suo corretto funzionamento. Questa patologia colpisce maggiormente chi soffre di diabete, dunque molte persone in sovrappeso.
  • Complicazioni della gravidanza: le donne in sovrappeso che vorrebbero avere figli corrono maggiori rischi. Il sovrappeso prima della gravidanza potrebbe portare a eventuale infertilità, durante la gravidanza, invece, conduce in alcuni casi a: diabete gestazionale, nascite premature, parti cesarei, ipertensione ecc.
  • Obesità infantile: è importantissimo che i bambini mantengano un peso forma, soprattutto nei primi anni di vita. L’obesità infantile, però, è in forte aumento e con lei le malattie dei bambini correlate a essa correlate.
  • Complicanze in sala operatoria: un soggetto in sovrappeso che deve affrontare un intervento chirurgico corre un rischio molto più alto di un normopeso, a partire dal momento dell’anestesia totale.
Consigli pratici

Controllare il proprio peso periodicamente e rivolgersi a uno specialista quando si nota un aumento eccessivo. Dimagrire è molto importante, ma è indispensabile farlo seguendo i giusti tempi, evitando una perdita repentina, così da dare all’organismo il tempo di adattarsi e mantenendo un apporto energetico sano ed equilibrato con la corretta dieta. Oltre alla corretta dieta, un’attività fisica costante è il secondo elemento indispensabile per dimagrire e mantenere un peso forma.

 

 

 

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